In questo articolo tratteremo un ordine tra i più importanti per l ‘uomo, quello delle Poales. In Tale ordine sono contenute 18 famiglie con oltre 19500 specie, tuttavia concentreremo qui l’attenzione solamente a 3 famiglie “principali” ovvero: Poaceae, Juncaceae e Cyperaceae. La monofilia di tale ordine è data sia da caratteri morfologici sia da studi genetici. Tra le varie sinamoporfie riconosciamo: la presenza di foglie su due file tutte con una guaina attorno al culmo, il polline monoporato e stomi con cellule di guardia a manubrio.
JUNCACEAE
Sono erbe spesso rizomatose con fusti pieni ed in sezione arrotondati. Le foglie sono alterne e su tre file, spesso arrotondate o piatte e parallelinervie, poste generalmente alla base. Le infiorescenze sono definite e terminali, composte da fiori di norma ermafroditi, attinomorfi e molto piccoli. Essi possiedono 6 tepali liberi di colore non vivace, che incorporano dai 3 ai 6 stami anch’essi liberi. I carpelli sono 3, connati tra loro e con ovario supero. Il frutto si presenta come una capsula loculicida con 3 o molti semi.
Le Juncaceae sono piante diffuse in tutto il mondo e prediligono habitat umidi se non addirittura acquatici. Tra i generi più noti ricordiamo Juncus e Luzula. Ad oggi la monofilia di questa famiglia non è stata ancora certificata poiché riporta molti caratteri delle monocotiledoni in generale ma alcuni rappresentanti si avvicinano molto alle Poaceae, da cui pero si possono distinguere facilmente con le foglie su tre file o con i ben evidenti tepali.
Nelle juncaceae l’impollinazione è schiettamente anemofila e l’eterogamia è favorita da meccanismi di protoginia (meccanismo di maturazione dello stigma anticipatamente al rilascio del polline).
CYPERACEAE
Erbe di norma rizomatose che abitano soventemente gli ambienti umidi. Le foglie si dispongono in maniera alterna su 3 file, esse sono composte da una guaina chiusa che avvolge il culmo completamente e da una lamina semplice e parallelinervia. L’infiorescenza composta da piccole spighe portanti fiori ermafroditi ciascuno sotteso da una brattea. I tepali sono spesso assenti o al massimo ridotti a 3-6 peli o setole. Gli stami variano generalmente da un numero di 1 a 3 (-6) ed hanno filamenti liberi al contrario dei 3 carpelli connati ad ovario supero che possiedono un singolo ovulo e tre stili. Il frutto si presenta come un achenio.
Nelle cyperaceae sono contenute specie famose come il papiro (Ciperus papyrus) utilizzato dagli antichi egizi per fabbricare carta. Altri generi noti sono Carex e Scirpus.
Cyperus papirus
Carex rostrata
Una apomorfia della famiglia è quella di possedere caratteristici corpi silicei conici, tuttavia dal punto di vista morfologico possono essere confuse con le Poaceae ad occhi inesperti, quindi bisogna considerare che in sezione il fusto delle Cyperaceae (salvo alcune eccezioni) si presenta di forma triangolare, inoltre le foglie su tre file alterne e l’assenza della ligula insieme alla presenza di una guaina chiusa sono caratteri che non si manifestano nelle Poaceae.
POACEAE
Questa famiglia meglio nota come la famiglia delle graminacee rappresenta uno dei gruppi più ricchi di specie del mondo vegetale nonché il gruppo più economicamente importante per l’umanità. Le Poaceae sono erbe rizomatose o alberi (nel caso dei bambù tropicali), i loro fusti sono articolati in nodi, sia cavi che pieni ed in sezione sono rotondi o ellittici. Le foglie sono alterne o distiche e composte da ligula, guaina e lamina. La guaina risulta aperta con i lembi che si sovrappongono ed abbracciano il culmo (raramente chiusa).
La lamina è semplice parallelinervia e lineare. Le infiorescenze hanno forme molto varie che vanno dalla spiga alla pannocchia includendo anche le cime ed i racemi di spighette. La spighetta si compone di un asse portante i fiori con brattee basali distiche dette “Glume”. All’interno di esse ritroviamo una conformazione fiorale peculiare ed essenziale dal punto di vista tassonomico, infatti i fiori si compongono di una gluma che contiene il fiore, detta “Lemma”, e di un’ulteriore glumetta che si interpone tra il fiore e l’asse della spighetta. Spesso il lemma possiede dei prolungamenti chiamati “reste” mentre la palea appare più traslucida e di dimensioni inferiore, spesso viene avvolta parzialmente dal lemma. I fiori sono molto piccoli ed ermafroditi e si affidano ad un’impollinazione anemofila. Gli stami variano fortemente nel numero ma nella maggior parte dei casi sono 3, come anche i carpelli che risultano connati e con stigmi piumosi ed ovario supero con un solo ovulo. Il frutto è una cariosside con un solo seme.
Parliamo di piante cosmopolite adattate agli habitat più disparati, e rappresentanti piante pioniere che proliferano anche in condizioni di aridità aprendo la via all’evoluzione dei sistemi ecologici. La loro importanza economica risiede nel fatto che in questa famiglia risiedono tutte le piante produttrici di cereali e fonti di cibo basilari che compongono il 50% delle calorie “umane”. Esempi noti sono:
Oryza sativa (riso)
Triticum aestivum (grano)
Avena sativa (avena)
Hordeum vulgare
Zea mays (mais)
Sorghum bicolor (sorgo)
Saccharum officinale (canna da zucchero)
All’interno della famiglia riconosciamo tre sottofamiglie che sembrano essersi distaccate per prime, e sono: Anomochloideae, Pharioideae e Puelioideae.
Le restanti specie le possiamo dividere in due grandi sottogruppi:
Il clado BEP, che include le Bambusoideae, le Ehrhartoideae e le poideae
Il clado PACCAD, che invece contiene Panicoideae, Arundinoideae, Chloridoideae, Centothecoideae, Aristidoideae e Danthonioideae.
Nel primo clado, all’interno delle Bambusoideae ci sono piante sia legnose che erbacee con distribuzione tropicale. In esse riconosciamo delle forme eccezionali come i Bambù che formano un gruppo monofiletico dalle caratteristiche peculiari come l’altezza di 40 m o la fioritura ciclica ogni 120 anni.